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L’attuale gestione dell’emergenza sanitaria ha rivoluzionato le nostre abitudini quotidiane. Uno shock inatteso che secondo molti potrebbe influenzare profondamente la definizione di nuovi comportamenti sociali nel prossimo futuro.

Il ritorno alla “normalità”, prima della scoperta di un vaccino, sarà in effetti un ingresso in una “nuova normalità”.

Molte aziende private si stanno attrezzando per riprogettare i propri processi interni, quelli di comunicazione con i propri clienti e di esperienza di acquisto. Serviranno probabilmente aiuti di carattere economico per ripartire, ma sarà altresì fondamentale affrontare l’incertezza dei prossimi mesi con coraggio e determinazione.

Ma come si sta preparando il Pubblico a gestire la “nuova normalità”?

I sistemi sanitari nazionali sono stati i primi ad essere investiti dallo tsunami coronavirus mostrando spesso (escluso forse il caso tedesco) moltissime carenze e un ingiustificabile impreparazione (piani redatti e mai resi operativi) in un ambito dove la prevenzione è fondamentale.

Se per la sanità è stato un trauma da dover gestire in corsa, per gli altri settori della sfera pubblica è diverso: il lockdown sta dando tempo (pochissimo) per prepararsi.

I cambiamenti dovranno essere sostanziali e la Task force nominata dal Governo italiano è al lavoro per progettare questa “nuova normalità”. Alcuni pilastri della nostra società come la giustizia, l’educazione e i servizi per la fruizione culturale saranno sicuramente investiti da importanti adattamenti, ma sarà il mondo dei trasporti e soprattutto del trasporto locale (pubblico o in concessione) a subire l’impatto più forte.

Il settore della mobilità è, infatti, quello che più di tutti nel mondo sta soffrendo la crisi COVID-19. A differenza di altri, i servizi di trasporto pubblico devono continuare ad operare per garantire l’accessibilità delle nostre città a tutte le classi sociali.

Un diritto, quello di usufruire di “mezzi pubblici”, che è pensato per offrire uguali opportunità, tutelando i più deboli e salvaguardando l’ambiente.

Ma già a febbraio l’Unione Internazionale dei Trasporti evidenziava come i trasporti di massa, pur essendo un elemento fondamentale per la tenuta sociale ed economica delle nostre città, al contempo fossero elementi estremamente fragili per il contenimento dell’epidemia.

A marzo il Ministero dei Trasporti italiano ha emanato alcune linee guida per la sicurezza nei trasporti e nella logistica ed è evidente, visto il poco spazio dato al settore del trasporto locale, che il problema sia molto difficile da affrontare in modo generalizzato. Mentre i sistemi di controllo in stazioni e aeroporti sono già stati progettati e messi alla prova a causa del rischio terroristico, un controllo capillare su ogni singolo bus, tram o metro è materia nuova e necessita di un approccio ad hoc, azienda per azienda.

Solo in Italia gli operatori sono più di un centinaio, spesso operano in perdita. Nello stesso territorio sono in competizione tra di loro e pochissime di queste aziende sono strutturate per fronteggiare la crisi e, contemporaneamente, la “ricostruzione”. Oggi in pieno lockdown, come da indicazioni del Ministero, nei mezzi si entra lontani dal conducente. Non si vendono né si controllano i biglietti a bordo.

Basta questo per evitare che i mezzi pubblici diventino luoghi di propagazione del contagio? Probabilmente no. E domani? Cosa accadrà quando riapriranno le scuole, le università, i centri direzionali e le fabbriche?

L’equazione “Trasporto pubblico” = “Rischio di contagio” è già nella testa di tutti.

Alcune città stanno valutando di sviluppare nuove piste ciclabili e adattamenti dello spazio urbano che possano garantire un’alternativa al trasporto pubblico. Ma il timore è che chi potrà, utilizzerà la propria auto (l’Italia in Europa è seconda solo al Lussemburgo per numero di auto ogni mille abitanti), chi non avrà questo privilegio, sarà inevitabilmente spinto ancora più ai margini della società.

Riusciamo a immaginarne le conseguenze? Le strade vuote e l’aria pura dei giorni di quarantena saranno un triste ricordo in un ancora più triste futuro di traffico e aria irrespirabile. Autobus, tram e metro semivuoti a causa delle norme di distanziamento sociale, con dentro gli strati più poveri della nostra società sembreranno inutili e allora si dibatterà su come smantellare il servizio. Si incentiveranno le auto a basse emissioni ed elettriche ma, per garantire a tutti la possibilità di muoversi in sicurezza, si dovrà consentire anche ai modelli più vecchi di circolare. I collegamenti con le periferie e le aree periurbane saranno impossibili, le ZTL non avranno più senso, e in poco tempo ci troveremo seduti al sicuro ognuno dentro la propria auto, paralizzati in un traffico mai visto e in una società sempre più divisa. Se poi alcuni studi sulla correlazione fra coronavirus e inquinamento dovessero essere confermati, il futuro sarebbe addirittura grottesco.

 

Se non proviamo adesso a sostenere i sistemi locali di mobilità sostenibile e di trasporto pubblico stiamo letteralmente innescando una bomba ecologica e sociale.

Le ripercussioni saranno gravi anche sulle politiche per la ripresa economica, basti solo pensare l’impatto nell’ambito del lavoro, della logistica, del turismo.

Pochi giorni fa Giovanni Scarfone dell’azienda dei trasporto di Bergamo, la provincia più colpita d’Italia (e del mondo), ha lanciato la sfida di riprogettare l’offerta di trasporto pubblico al network internazionale di UITP. Dopo l’ultimo dpcm Andrea Gibelli, Presidente Associazione Trasporti, si auspica che il silenzio del Governo su una materia tanto essenziale per la stabilità economica e sociale del paese sia soltanto temporaneo e che lo sforzo fatto per Alitalia sia il preludio per un intervento altrettanto forte sui trasporti locali.

Come per le imprese private, non basteranno solo gli aiuti economici per riprogettare l’offerta dei servizi di mobilità.

Sarà necessaria la completa digitalizzazione per limitare al massimo i contatti. Bisognerà ripensare le fermate, i marciapiedi, le file ai tornelli. Le società dovranno essere in grado di comunicare a tutti (operatori e fruitori) velocemente e costantemente, rispondendo con sicurezza a tutte le domande che possono aiutare a costruire fiducia con i passeggeri:

La quasi totalità delle aziende italiane che gestiscono il trasporto locale sono chiamate ad un vero e proprio salto in avanti per ciò che concerne la qualità e complessità del servizio.

E devono farlo in pochissimo tempo, in un periodo di crisi economica e sociale e attraverso il parco mezzi più vecchio d’Europa.

Ma di questa enorme sfida ne sono coscienti in Europa, ed è per questo che una parte della disponibilità degli aiuti per la lotta al coronavirus è indirizzata, in continuità con le politiche in favore della transizione energetica, verso investimenti su trasporti più sicuri ed efficienti.

All’Italia, per salvare i trasporti pubblici e disinnescare la bomba, serve coraggio.

Il coraggio di investire nell’innovazione dei sistemi di trasporto pubblico, accessibile e condiviso. Il coraggio di affrontare la mobilità pubblica e sostenibile come esperienza e non semplicemente come equazione fra domanda e offerta.

Il coraggio di adottare finalmente un approccio contemporaneo alla progettazione dei servizi, attraverso il design, le scienze del comportamento e della comunicazione.

L’assenza all’interno della Task force di profili nell’ambito della mobilità, dell’architettura o del design dei servizi lascia immaginare che, vista la frammentazione e la specificità del problema, tali risorse saranno individuate direttamente sui territori.

Se così fosse, task force per la mobilità coordinate centralmente ma operative localmente, potrebbero affiancare le aziende di trasporto pubblico e aiutarle ad essere più agili, affrontare le difficilissime sfide della gestione del servizio e ad imparare più velocemente.

Se così fosse, si potrebbe coinvolgere la rete di progetti URBACTCIVINET e un’intera nuova generazione di progettisti e ricercatori che da anni in Italia, da Trento a Scicli, lavora attivamente e testardamente nel mondo dell’innovazione dei servizi per le politiche pubbliche e la sostenibilità.

Se così fosse, saremmo felici di dare il nostro contributo.

Questa lettera è stata inviata alla Task Force del Governo a firma di un primo gruppo di professionisti e ricercatori nell’ambito del design, innovazione dei servizi e delle politiche urbane.

Chiunque volesse sottoscriverla può scrivere a info@wepush.org.

15 Aprile: Salvatore Di Dio e Domenico Schillaci (PUSH), Daniela Patti (Eutropian), Silvia Remotti (Paco Design Collaborative), Giuseppe Colistra (GreenShare), Barbara Marcotulli (Absolute People), Simone d’Antonio (URBACT National Point), Vincenzo Di Maria e Claudia Busetto (commonground srl), Raffaele Boiano (FifthBeat) e Matteo d’Aloja (Head of External Relations & Communications di Ghella SpA), Luca Studer (Politecnico di Milano – Laboratorio Mobilità e Trasporti).

17 Aprile: Leonardo De Micheli, Luca D’Eusebio (Zappata), Flavia Weisghizzi.

18 Aprile: Daniele Terzariol (Assessore di San Donà di Piave), Marco Dotti (Vita), Silvia Minenti (Service design lead – Doing), Davide Buscato (BusForFun), Emilia Pardi (Project Manager Lead – Bag Innovation), Giuseppe Giaccardi (GiaccardiAssociati), Alessia Mariotti, Marianna Marcucci (Invasioni Digitali), Laura Calandriello Cristiano May Emiliana Mellone e Roberta Milano (Cleanap) Andrea Bartoli (Farm Cultural Park), Francesco Lipari (Cityvision).

20 Aprile: Sara Petrone (Consigliere Comunale di Salerno), Alberto Ramaglia, Jesse Marsh (Atelier).

21 Aprile: Massimo Ciuffini (Osservatorio nazionale sharing mobility), Daniele Ficociello Federica Marchetti Zaira Magliozzi Giulia Mura e Roberto Sommatino (Superficial Studio), Andrea Lorenzini (MemEx)

UPDATE del 16 Aprile

Abbiamo ricevuto questa risposta dal prof. Cingolani:

Dr. D’Aloja buongiorno e grazie per la sua lettera. Inoltro al team della task force che si occupa della questione trasporti. In questi giorni contiamo di avere una prima idea delle priorità, fra cui certamente i trasporti. Cordiali saluti

UPDATE del 22 Aprile

“Come sarà la mobilità dopo il Covid-19?”

Con i firmatari della lettera abbiamo pensato di chiederlo direttamente ai cittadini.

Al termine del lockdown ognuno, individualmente, sceglierà come muoversi in funzione delle proprie esigenze, della propria percezione del rischio, del proprio concetto di convenienza.

E a quali condizioni siamo disposti ad accettare alternative all’auto privata?

Un’indagine su un ampio campione in queste circostanze sembrerebbe una cosa ovvia ma che in pochi stanno facendo (almeno in modo organico).

“Per dare un futuro al trasporto pubblico serve coraggio…” e in assenza (almeno per ora) di coraggio, proviamo a raccogliere informazioni che possano essere utili a disinnescare la bomba.

Qui il link all’indagine: https://bit.ly/mobilitapostcovid

I dati anonimi raccolti saranno forniti alle autorità competenti in materia di pianificazione dei trasporti, alle aziende di trasporto pubblico e agli enti di ricerca. Al termine dell’indagine il dataset sarà rilasciato in formato opendata [info@wepush.org]

 

Il Datathon, inizialmente organizzato a Palermo e Milano ma annullato per contrastare la diffusione del COVID-19, avrà luogo esclusivamente online dal 6 al 19 aprile ed è rivolto a tutti coloro che, a partire dai dati raccolti attraverso MUV, vogliono proporre la propria idea per una nuova soluzione o servizio.

L’iniziativa, organizzata dal laboratorio di design PUSH, si inserisce nel percorso di co-progettazione che da due anni coinvolge la comunità di cittadini, in più di 12 paesi, al fine di migliorare le proprie abitudini di mobilità, valorizzarne i dati e proporre idee e soluzioni per nuove politiche locali che soddisfino concretamente i bisogni dei cittadini.

Si può partecipare individualmente o in team composti da un massimo di 5 membri. Le iscrizioni sono gratuite e aperte fino al 5 aprile su datathon.muv2020.eu

In palio un premio del valore di 1.000 € che verrà assegnato al progetto più votato dalla giuria di esperti.

Due anni fa, con l’Urban Thinkers Campus ”Right to the Future“, abbiamo voluto promuovere l’idea di una Palermo capace di raccogliere e moltiplicare i suoi possibili scenari futuri e di applicare i principi della Nuova Agenda Urbana indipendentemente dalle risorse disponibili.

È stata l’occasione per discutere del “Diritto al Futuro” e offrire un contributo nel processo di costruzione di una città che conosca e incoraggi le ambizioni, le aspettative e i sogni di ogni suo singolo cittadino.

La bella notizia è che le visioni proposte dagli speaker che hanno preso parte alla conferenza, insieme alle numerose proposte presentate durante la Open Call e selezionate dal comitato scientifico, sono oggi finalmente condensate in un libro, edito da Altralinea.

Metterlo insieme non è stato affatto semplice, ha richiesto molto più tempo del previsto e senza il prezioso aiuto di Simone Tulumello e di tutti gli autori non saremmo mai riusciti a concludere questo lavoro. Per questo ringraziamo ancora tutti coloro che hanno permesso al nostro Kit di visioni per Palermo di vedere la luce e naturalmente a chi sceglierà di leggerlo.

Per poter scaricare la versione PDF del volume basta iscriversi alla newsletter di PUSH.

Buona lettura!

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L’esperienza iniziata con “Palermo Città Aumentata” sta per arrivare anche nelle periferie di Milano.

Grazie al Comune di Milano e all’avviso “Bando alle periferie” che ha recentemente finanziato 14 progetti culturali nelle aree di Giambellino-Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese, la “Street Art Aumentata” arriva anche nel capoluogo lombardo.

Realizzato da un partenariato comprendente la cooperativa sociale Bepart (in qualità di capofila), PUSH, il centro per la cultura e la creatività BASE Milano, la casa editrice Terre di mezzo Editore, la scuola di fotografia Cfp Bauer e la Fondazione Arrigo e Pia Pini, il progetto “Milano Città Aumentata” prevede diverse attività tra cui workshop territoriali di fotografia e mappatura del patrimonio di arte urbana nelle 5 aree di intervento, laboratori di animation design per la realizzazione di inedite opere di realtà aumentata, la pubblicazione di un catalogo cartaceo, una mappatura digitale con la possibilità di prenotazione ai tour guidati del primo museo diffuso di street art aumentata, un grande evento espositivo e tanto altro.

Sulla piattaforma Street Art Factory saranno pubblicate tutte le informazioni sui workshop e le attività e, dopo quella di Palermo, sarà presto disponibile anche la mappa delle opere situate nelle periferie di Milano.

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Panorama

Fare startup in Sicilia si può. E anche con successo. Il dibattito moderato da Barbara Carfagna, giornalista del Tg1 A Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso, ha testimoniato che l’isola ha ormai un ruolo consolidato nel settore.

PUSH, insieme a AISA – Associazione Italiana Studenti di Architettura – lancia il workshop Sant’Anna Jamming.

Sant’Anna è il nome di una bellissima piazza di Palermo, da poco più di un anno liberata da un parcheggio e rivelatasi in tutta la sua bellezza barocca. La piazza, però, dopo il suo recupero è rimasta vuota e inutilizzata, rischiando di trasformarsi presto in un vuoto urbano.

Per ridare senso a una delle piazze più grandi e importanti del capoluogo siciliano PUSH e AISA hanno pensato di organizzare un workshop tematico, riservato a studenti universitari del dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, con lo scopo di proporre soluzioni creative e low-cost adatte a rigenerare questo spazio.

Tre saranno le fasi di Sant’Anna Jamming: una maratona creativa di 48 ore che coinvolgerà 30 tra futuri architetti, pianificatori e designer per ripensare la fruizione dello spazio; una fase di partecipazione in cui i lavori prodotti dai gruppi saranno caricati su una piattaforma web e valutati dai cittadini, e infine una fase di rigenerazione, in cui le due soluzioni ritenute più valide verranno presentate al Comune di Palermo.

La prima fase, quella di progettazione, avrà luogo venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 novembre al Blow Up, proprio a Piazza Sant’Anna. Gli studenti di architettura interessati potranno candidarsi a partecipare sul sito santannajamming.it, dove troveranno tutti i dettagli e le informazioni necessarie.

Qui l’evento su Facebook.

Aggiornamento

Terminata la seconda fase del progetto, quella del sondaggio (attivo dal 16 dicembre al 22 gennaio), il bilancio è di più di ottocento voti raccolti che hanno portato al podio tre progetti: Stop ’n Go, VividabbAnna e ReStart Sant’Anna. Nei prossimi giorni PUSH e AISA incontreranno i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Palermo per raccontare queste idee e scoprire quale delle tre verrà scelta per essere realizzata.

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Manca meno di un mese all’inizio della City as a Service Intensive School, la scuola intensiva organizzata da PUSH e aperta a giovani tra i 18 e i 35 anni, che si svolgerà a Erice dal 25 settembre al 3 ottobre 2015.
Tema del corso la prototipazione di servizi per le città del futuro: attraverso gli strumenti del Service Design i partecipanti avranno l’occasione per ideare, testare e presentare progetti innovativi mirati a migliorare la vita dei cittadini.
Il programma – che prevede l’intervento di quattordici Special Guest internazionali che si alterneranno per guidare passo passo gli studenti in questo intenso percorso di nove giorni – è già definito e consultabile online.

Gli studenti universitari che parteciperanno all’Intensive School avranno inoltre diritto all’acquisizione di 6 CFU riconosciuti anche all’estero.

I risultati prodotti durante questo percorso, infine, verranno presentati al City as a Service Urban Thinkers Campus, evento internazionale che PUSH porterà a Palermo il prossimo ottobre col patrocinio di World Urban Campaign. 

Tante le richieste di iscrizione arrivate da tutto il mondo e ancora alcuni posti disponibili: le iscrizioni saranno aperte fino al 13 settembre sul sito edu.wepush.org.

Per lo sviluppo del progetto “trafficO2 – social network per la mobilità sostenibile” – PON04a3_00451 – CUP B65I12000430005, l’organizzazione no profit PUSH, C.F. 97285820821, con sede in Piazza Sant’Anna 3, 90133, Palermo, tel. 0916164848, ricerca: (altro…)

Da oggi fino a venerdì 27 febbraio saremo a Roma per CRew (Creative Economy Week), settimana di riflessione, ricerca e formazione sui temi dell’innovazione, start up e economia creativa organizzata da IED Roma. L’evento intende dare risonanza al tema dell’anno accademico, “self(ie)worker”, in cui si riflette sulle grandi trasformazioni in corso nella società e nel mondo del lavoro: l’opportunità di creare lavoro per sé e per gli altri.

CRew è un evento di carattere laboratoriale in cui IED Roma si propone come hub di innovazione a sostegno della competitività dei settori della moda, del design, della arti visive, dei nuovi media e della comunicazione per favorire l’incontro con il mondo della produzione culturale e creativa, al fine di attivare processi di collaborazione, trasferimento di conoscenza, sviluppo di modelli e competenze.

IED Factory è la parte dell’evento dedicata a dodici workshop tenuti da professionisti delle discipline creative aperti agli studenti del secondo anno.
Salvatore Di Dio, Domenico Schillaci e Mauro Filippi porteranno l’esperienza maturata in PUSH proponendo un workshop sulla progettazione di servizi intitolato APPlyIED. Attraverso l’experimental learning cercheranno di condividere con i ragazzi i metodi propri del service design e della prototipazione rapida partendo da dei casi pseudo-reali di servizi e prodotti da migliorare, sviluppare da zero o reinventare.

L’esperienza sarà quindi simile a quella della Service Jam. L’output di ogni team di progetto dovrà essere il racconto dell’esperienza utente attraverso una presentazione video.

Il workshop, esperienza importantissima per il nostro team, ha ricevuto tantissime adesioni ed è già al completo.

Il programma completo dell’evento è disponibile sul sito ufficiale.

A Scuola di OpenCoesione (ASOC) è un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo, frutto di un accordo siglato nel giugno 2013 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica.

Scopo del progetto è portare nelle scuole italiane concetti come Open Data, Data Journalism, Monitoraggio civico e Politiche di Coesione.
ASOC promuove infatti principi di cittadinanza consapevole attraverso attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici e l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione a partire dai dati aperti (open data) pubblicati sul portale OpenCoesione.

PUSH è stata selezionata per far parte della “Rete di Amici ASOC“, rete che raccoglie le associazioni selezionate con il bando “Amici di ASOC” e che affiancheranno le scuole a livello tematico sul proprio tema di riferimento.

Oggi comincerà il lavoro di PUSH insieme agli studenti dell’I.I.S.S. Francesco Ferrara; il tema scelto è il Turismo e Beni Culturali.
In totale sono previsti 5 incontri di circa 3 ore per lo sviluppo di un progetto e lo svolgimento di alcune attività didattiche e progettuali ad esso correlate.

Lo step di oggi è dedicato all’approfondimento del tema scelto e ai primi passi da svolgere per raccogliere informazioni e dati per portare avanti il progetto.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito ufficiale di ASOC.

Sabato 7  e domenica 8 febbraio Villafranca (Verona), ospiterà un boot camp dedicato a smart cities e pubblica amministrazione: per due giorni le best practice degli enti locali incontreranno l’innovazione delle startup del circuito di Mind The Bridge.

La manifestazione, che prevede l’intervento di esperti nel settore,  è organizzata da E-Globalservice, società di servizi per enti e aziende. Al termine della due giorni si scoprirà quali saranno le tre startup – tra le oltre cento che hanno inviato la propria candidatura – su cui la società ha deciso di investire.

Tra le candidate finaliste ci sarà anche PUSH, presente con Salvatore Di Dio e Domenico Schillaci, i quali domenica 8 presenteranno l’associazione nel pitch dedicato ai tredici progetti finalisti.

Il programma della manifestazione prevede per sabato 7 una tavola rotonda aperta al pubblico dedicata alle Pubbliche Amministrazioni: La nuova PA: Digitalizzazione e Smart Cities, Efficienza e Vantaggi Condivisi, mentre domenica 8 sarà dedicata agli interventi di due ospiti: Nick Mastronardi, fondatore e CEO di Polco e Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber.

Il programma dell’evento è disponibile sulla pagina Eventbrite dedicata.

Il 29 e il 30 ottobre si terrà a Vienna il Pioneers Festival.

L’evento coinvolge il mondo della tecnologia e della scienza, e in particolare il settore dell’imprenditoria che abbraccia questi settori.
Sul palco del festival parleranno rappresentanti di startup e aziende che tra seminari e brevi pitch approfondiranno diversi temi, dalla gestione delle giovani realtà agli aspetti tecnologici utilizzabili nel proprio lavoro.
Anche PUSH. avrà il suo spazio all’interno del Festival: giovedì 30 Domenico Schillaci interverrà per presentare e raccontare l’esperienza di PUSH e nel suo utilizzo di tecnologie al servizio dell’innovazione sociale.
La manifestazione avrà luogo nel suggestivo complesso della Hofburg. Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito ufficiale.

Dal 15 al 18 ottobre si terrà a Caserta, presso il Belvedere di San Leucio, l’Urban Thinkers Campus.

L’iniziativa del Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, in associazione con il Forum delle Culture di Napoli e della Campania, svilupperà il tema “The city We Need”.

Il Campus si propone di raccogliere urban thinkers, filosofi, scrittori, giornalisti, blogger, urbanisti e designer, city leaders e decision-makers, imprenditori, esperti in comunicazione e marketing e tutti coloro che a vario titolo sono interessati alle tematiche legate alle politiche urbane che segneranno l’approccio di Habitat III.

All’interno di questo grande evento avremo un nostro spazio mercoledì 15 dalle ore 14 alle ore 16. Tema della nostra sessione: “City as a service”. Si parlerà di un nuovo approccio nel design di servizi per la città che pone al centro i cittadini, intesi come comunità.

Interverranno:

Antonio Prigiobbo – Campania StartUp, NAStartUp

Michele D’Ambrosio – Isola Nova

Associazione CleaNAP

Claudio Esposito – Studio Ines Bajardi AA

Programma della sessione:

14:00 – 14:10 Registrazione partecipanti;

14:10 – 14:20 Introduzione alla sessione: “City as a service” – La città come provider di servizi (Domenico Schillaci – PUSH);

14:20 – 15:20 Interventi;

15:20 – 15:50 Tavola rotonda: strategie condivise e best practices per progettare le città del futuro (modera Mauro Filippi – PUSH);

15:50 – 16:00 Conclusioni.

 

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. È necessario registrarsi sul sito dedicato.

Dal 22 al 24 ottobre si svolgerà a Milano a Fieramilanocity SMAU, l’evento di riferimento nei settori digital e ICT per le imprese e i professionisti italiani.

All’interno dell’area Open Innovation sarà presente il MIUR, insieme a 14 dei progetti innovativi vincitori del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation.

I 14 progetti innovativi  saranno presentati all’interno di un’area espositiva dedicata con l’obiettivo di far conoscere le proprie idee di business e progettualità evolute e facilitare lo scambio di conoscenze e il networking.

Durante i tre giorni di manifestazione si svolgeranno oltre venti workshop formativi tenuti da esperti, docenti e analisti sui temi dei finanziamenti per imprese e startup, smart working, open innovation e crowdsourcing.

Tra i 14 progetti innovativi vincitori del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation presentati dal MIUR ci sarà anche trafficO2, il progetto market based di social computing per la mobilità urbana delle comunità sviluppato da PUSH. Saremo presenti allo Stand A32, padiglione 2.

Venerdì 24 ottobre, alle ore 13, i progetti innovativi in ambito Smart City e Social Innovation – tra cui appunto trafficO2 – si presenteranno in soli 90 secondi nell’ambito di uno speed pitching moderato da Emil Abirascid.

Venerdì 17 e sabato 18 ottobre ai Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo si terrà il Nuove Pratiche Fest, ideato e organizzato da CLAC e :duepunti, per conto del Comune di Palermo nell’ambito del programma dei Cantieri del Contemporaneo. La manifestazione ha al centro della sua riflessione il tema dell’Innovazione Culturale e per questo chiama a intervenire gli operatori del settore per una serie di incontri e dibattiti.

In occasione del festival si terrà un workshop dal titolo “To be or not to be (vogliamo vivere)” a cui PUSH – rappresentata da Giorgia Teresi e Alessia Torre –  prenderà parte.

Durante il workshop – curato da Sociolab – gli operatori culturali e gli innovatori sociali si incontreranno per discutere di vari temi, dal rapporto pubblico-privato nel settore della cultura all’imprenditoria culturale e nuove forme di sostenibilità.
Il confronto sarà finalizzato a elaborare alcune proposte di dibattito da consegnare e discutere nella tavola rotonda finale.

La partecipazione al workshop è gratuita previa iscrizione; tutti gli altri incontri in programma – anch’essi gratuiti – sono aperti a tutti. È possibile consultare il programma completo on-line sul sito dedicato alla manifestazione. 

Piazza Sant’Anna, 3 - 90133 Palermo
C.F. 97285820821

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