Il numero 12 de “I Quaderni” del giornale online UrbanisticaTre si intitola “Right to the Future – Il processo partecipato per l’implementazione della New Urban Agenda a Palermo” ed è stato curato da PUSH e urbanita.
La pubblicazione, di cui siamo molto orgogliosi, racconta l’esperienza del nostro secondo Urban Thinkers Campus tenutosi dal 6 all’8 aprile scorso a Palazzo Sant’Elia e descrive il percorso che ha condotto alla ratificazione della New Urban Agenda, documento che punta a ispirare lo sviluppo delle città per i prossimi vent’anni. Attraverso Right to the Future abbiamo infatti provato a parlare di “visioni”, un concetto a nostro avviso fondamentale per una città come Palermo che ha bisogno di declinare una propria agenda in direzione di un futuro giusto e sostenibile.
All’interno del numero viene illustrato il processo partecipato che ha caratterizzato l’iniziativa: dal sondaggio 100 milioni per il futuro di Palermo con il quale veniva richiesto ai partecipanti di immaginare di essere stati incaricati di redigere un piano da 100 milioni per lo sviluppo della città alla Call for vision lanciata online per raccogliere proposte e idee per cambiare il volto di Palermo.
La pubblicazione riporta inoltre alcune delle idee più significative selezionate dal comitato scientifico: la proposta di Elisabetta Rizza di tandem linguistici per stimolare l’inclusione sociale all’interno di un contesto multiculturale come quello palermitano; CivES, il nuovo modello di welfare di comunità già sperimentato in Molise da Luigi Piccirillo; il progetto di Marco Terranova e Benedetta Rodeghiero per una rigenerazione urbana a misura di bambino; la piattaforma digitale proposta da Michelangelo Ferri per stimolare attività agricole condivise nelle aree periurbane; Sicily & Sicilians, progetto socio-culturale di Sandro Aglialoro per supportare i giovani talenti artistici siciliani e infine l’idea di Sara Rizzo che dopo una lunga esperienza nelle favelas brasiliane propone a Palermo un modello per l’imprenditoria giovanile in grado di riattivare le città.
“I Quaderni” #12 è disponibile a questo link, buona lettura!
Grazie all’invito di Habitat Secretariat, qualche settimana fa siamo volati al centro del continente americano per partecipare alla storica conferenza Habitat III nella ridente Quito, nel bel mezzo dell’Ecuador a 2.850 metri sul livello del mare.
La città, fondata dai conquistadores spagnoli, patrimonio dell’UNESCO dal 1978 e oggi megalopoli con circa tre milioni di abitanti, ha ospitato i delegati di più di 150 nazioni e uno stuolo di migliaia di partecipanti per discutere come progettare il futuro delle città.
Obiettivo dell’ONU portare i delegati alla firma della New Urban Agenda, obiettivo dei delegati e dei partecipanti capire come fare (e con quali risorse) a sviluppare politiche votate alla sostenibilità, resilienza, inclusività e non solo, in ambito urbano.
Protagonisti indiscussi (le loro conferenze erano quelle in cui era più difficile trovare posto) i sindaci, esponenti dei governi locali e grassroots leaders che hanno condiviso il proprio percorso, i propri errori e i propri successi.
Durante i sei giorni di Habitat III abbiamo avuto la fortuna di incrociare Rose Molokoane che in rappresentanza dei poveri del Sud Africa proprio a Quito è stata eletta nuovo presidente della World Urban Campaign, Rainer Kern e Charles Landry che progettano Mannheim attraverso la musica e la creatività, Demos Helsinki, Safecity, Pakhuis de Zwijger, Metropolis e i policy maker che stanno trasformando Taipei nella capitale mondiale del design, Gregory e Simone di Citiscope, Saskia Sassen e Richard Sennett che con Ricky Burdett e Joan Clos stanno lavorando ad un documento post Quito «per ispirare una visione della città più complessa, aperta e incompleta».
Durante il nostro evento, nello splendido Centro Cultural Benjamin Carrion, abbiamo offerto una sintesi della nostra ricerca sul service design per le politiche urbane raccontando il processo che ci ha condotto allo sviluppo di tre nostri progetti: MUV, Open Tour e Street art Factory.
Di ritorno dall’Ecuador abbiamo subito ripreso i contatti con le persone incontrate e iniziato a pianificare future collaborazioni per nuovi progetti internazionali. Con la speranza di poter divulgare e sostenere attivamente la New Urban Agenda dalla Sicilia ci auguriamo di essere presenti anche al prossimo appuntamento di Habitat IV, tra vent’anni, con nuove soluzioni per le città e i cittadini.
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